Radio Vaticana è l’emittente della Santa Sede al servizio della Chiesa, del Papa e dell’uomo, dovunque si trovi e a qualsiasi religione o cultura appartenga.
Voluta da Pio XI, fu costruita da Guglielmo Marconi nel 1931 e all’inizio del 2021 ha celebrato i suoi 90 anni dalla fondazione. Oggi Radio Vaticana trasmette in 41 lingue e porta le parole del Vangelo e la voce del Papa in tutto il mondo.
Radio Vaticana, integrata con i media della Santa Sede
Anche la radio è stata interessata dalla riforma dei media vaticani, basata sugli indirizzi di Papa Francesco, con una visione chiara e realistica. «Nel passato ogni modalità comunicativa aveva i propri canali» e «ogni forma espressiva aveva un proprio medium: le parole scritte il giornale o i libri, le immagini le fotografie e quelle in movimento il cinema e la televisione, le parole parlate e la musica la radio e i CD». Oggi «tutte queste forme di comunicazione sono trasmesse con un unico codice», aveva inizialmente affermato il Papa.
Radio Vaticana è stata dunque maggiormente integrata con gli altri media della Santa Sede. Un esempio è quello dei podcast prodotti da Radio Vaticana: sono diffusi anche attraverso i social media, corredati da immagini e grafiche. Anche i servizi dei radiogiornali o dei programmi danno spesso origine a pagine web e articoli de L’Osservatore Romano.
Tutto questo processo si deve a una progressiva trasformazione digitale non solo nelle strutture di produzione, ma anche in quelle di distribuzione dei programmi.
Radio Vaticana trasmette via satellite, DAB+, digitale terrestre, Internet e onde hertziane. La webradio ha recentemente debuttato in italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco e armeno. Verranno creati altri canali, corrispondenti ad altrettante lingue, ascoltabili nel sito Internet e con l’app di Radio Vaticana. Ampio spazio nei palinsesti sarà dato alla musica e alla liturgia in latino.
Aspetti editoriali
Una domanda a Massimiliano Menichetti, Responsabile della testata Radio Vaticana – Vatican news.
Come sono organizzati i palinsesti delle webradio e, di conseguenza, i flussi di lavoro per produzione ed emissione?
Sia i palinsesti, sia i flussi, sono in fase di implementazione. La nostra sfida editoriale è arrivare a gestire uno o più palinsesti con molteplici eventi live (radio giornali, radiocronache, approfondimenti, liturgie…), insieme alla quotidiana offerta musicale, liturgica, informativa e formativa, realizzate in post-produzione. Per la gestione dei flussi di lavoro, stiamo studiando e valutando delle interazioni più marcate tra realtà editoriale e tecnica.
Zetta per una maggiore integrazione di Radio Vaticana
Per l’emissione dei canali webradio è stato scelto il software Zetta di RCS. Ne parliamo con Francesco Masci, Direttore della Direzione Tecnologica.
Quali sono state le caratteristiche che vi hanno portati a scegliere Zetta e RCS?
L’obiettivo principale del progetto mirava ad avere un palinsesto per ciascuna lingua parlata dalla Radio Vaticana. Per questo, dopo un’attenta valutazione di sistemi di messa in onda, abbiamo scelto il sistema Zetta e GSelector, più adatto alle esigenze di scalabilità, virtualizzazione, flessibilità nella gestione del clock e integrazione con il sistema di produzione audio esistente.
Come è stato integrato Zetta nella struttura tecnica esistente?
È stata sfruttata la caratteristica di Zetta di poter inserire gran parte delle sue componenti nel Datacenter virtualizzato del Dicastero per la Comunicazione, nonché le nuove reti Dante per il trasporto dell’audio over IP. Grazie alla collaborazione con i tecnici di RCS è stato possibile realizzare una componente software di integrazione per ottenere i programmi audio prodotti dalle redazioni con l’attuale sistema di registrazione. Questo aspetto, considerando l’eterogeneità e le diverse culture delle redazioni, è stato determinante per ridurre al minimo l’impatto sui redattori.
Quali sono gli sviluppi futuri del progetto?
L’ambizioso obiettivo è di arrivare nei prossimi mesi a migrare tutte le redazioni sul nuovo sistema e dare così la possibilità a tutte le redazioni linguistiche di avere il proprio palinsesto. A seguire vorremmo utilizzare RCS anche per la messa in onda dei palinsesti internazionali che vengono diffusi via satellite su Americhe, Asia, Africa e Europa e perché no, usare lo stesso sistema per la messa in onda del Centro Radio che trasmette in Onda Corta. Onde hertziane e modulazione prodotta da RCS. Un esempio concreto di come passato e futuro possano coesistere per fornire un servizio alla portata di tutti.