Radio Bruno è la radio più ascoltata in Emilia Romagna e copre in FM anche Toscana, Lombardia, parte del Veneto e delle Marche (Pesaro/Urbino), con una recente espansione sull’asse Milano-Torino, compreso il capoluogo piemontese.
Radio Bruno ha fatto della localizzazione dei contenuti una delle sue caratteristiche vincenti, grazie allo splittaggio non solo dei messaggi pubblicitari, ma anche dei notiziari e delle radiocronache: attualmente ha corrispondenti dislocati su tre regioni che producono giornali radio areali e servizi sportivi.
Radio Bruno ha anche un’estensione TV sul digitale terrestre in diverse regioni italiane e un bouquet di webradio.
Marco Marini è direttore artistico e conduttore di programmi a Radio Bruno da molti anni, ha quindi una visione a tutto tondo di quest’impresa e dell’evoluzione che il mezzo radio ha avuto nel tempo.
Sono arrivato a Radio Bruno nel 1993 e mi fu affidato il compito di occuparmi dell’organizzazione dell’ufficio musica. L’editore, Gianni Prandi, mi illustrò le sue linee guida e io diedi di conseguenza un’organizzazione al reparto musicale della radio. Si cominciava così a parlare di rotazioni, categorie, clock ecc. Fu ben presto chiaro che per poter fare al meglio questo lavoro, era necessario un software che mi aiutasse a compilare i palinsesti. Dopo aver valutato diverse possibilità, scelsi Selector di RCS. La radio nel frattempo iniziò anche ad avere la necessità di un sistema di splittaggio. Il primo lo realizzai io con l’aiuto prezioso di un caro amico informatico.
Poco per volta l’area di ascolto si è ampliata e anche la nostra sede ha subito di conseguenza diverse evoluzioni e ampliamenti fino ad arrivare a quella attuale che è stata inaugurata nel 2014. Si stava già pensando anche alla realizzazione del nostro canale televisivo e ne fu tenuto ovviamente conto durante la progettazione dei nuovi studi. Di lì a poco infatti abbiamo fatto i nostri primi test di trasmissione sul digitale terrestre ed ora tutti i nostri programmi possono essere seguiti anche in TV.
Nel caso di Radio Bruno qual è il segreto del successo?
Credo che Radio Bruno abbia saputo creare con i propri ascoltatori un legame molto stretto e sincero. Ci sentiamo parte della famiglia di ciascun nostro ascoltatore perché loro ci fanno sentire così… ed è bellissimo. Abbiamo sempre cercato di essere vicini e di ascoltare il nostro pubblico, con la musica, i nostri programmi, la nostra informazione, i nostri spettacoli (Radio Bruno Estate in particolare), lo sport. Anche nei momenti più difficili abbiamo sempre cercato di far sentire la nostra presenza. Tutto questo è ripagato con un grande affetto da chi ascolta e sceglie di farlo ogni giorno.
Ti occupi di selezionare e programmare la musica di Radio Bruno con GSelector e, prima ancora, con Selector. Cosa apprezzi dell’evoluzione di questo strumento?
Le infinite combinazioni completamente personalizzabili che ti permettono di “costruire” l’identità musicale della radio. All’inizio, lo ammetto, non è stato semplice. Lo strumento già negli anni ’90 offriva molte impostazioni e ci volle un po’ per orientarsi all’interno del software. Anche tanta fantasia e voglia di sperimentare furono essenziali e continuano ad esserlo. L’evoluzione e le migliorie da Selector all’attuale GSelector ne hanno facilitato e velocizzato tantissimo l’uso. Lavorare su clock, categorie, policy ora è davvero semplice e veloce. Ovviamente occorre almeno conoscere alcuni concetti essenziali… ma quello che più serve per imparare è la curiosità. Come in tutte le cose, del resto!
Qual è il flusso di lavoro nella programmazione dei palinsesti?
La routine quotidiana prevede la generazione della playlist del giorno seguente. Preferiamo poi sempre scorrere la playlist generata dal software per dare quel “tocco” personale qua e là. Qualche aggiustamento insomma. Il software non deve e non può sostituirsi alla sensibilità del selezionatore e programmatore musicale ma deve essere uno strumento che lo aiuta nel suo compito. Il lavoro di schedulazione è poi integrato dall’inserimento dei nuovi brani e dalla loro assegnazione alle categorie a seconda del tipo di rotazione desiderato. Indispensabile poi mantenere aggiornato costantemente l’archivio ed il “peso” di ciascuna canzone all’interno del database.
Durante la diretta – e anche tu la vivi in prima persona – si interviene su GSelector?
Si, può succedere. Non è frequente ma se necessario si interviene.
Radio Bruno ha anche tre webradio, che obiettivi hanno?
Di ampliare la scelta per i nostri ascoltatori. Una radio Oldies, una di sola musica italiana e una Top 40 offrono 3 generi musicali che su Radio Bruno vivono insieme. Le tre webradio si concentrano su target d’ascolto più selettivi che puntano la loro attenzione principalmente su un genere musicale ben preciso.
Le webradio di Radio Bruno sono programmate con GSelector e mandate in onda con Zetta…
Si, avevamo già esperienza con GSelector. La nascita delle webradio ci ha dato la possibilità di provare anche Zetta per la messa in onda. Il sistema praticamente sta in piedi da solo. Zetta e GSelector interagiscono perfettamente tra di loro. Ho apprezzato in particolare il fatto che con un unico database si possono creare facilmente e velocemente diverse stazioni radio. L’operatore deve solo occuparsi di aggiornare l’archivio musicale quando necessario.
Vista la tua lunga esperienza, cosa intravedi nel futuro della radio, anche quella locale?
Da quando è nata la radio è sempre stata la principale compagnia delle persone. Non è solo intrattenimento ma anche informazione. Nemmeno la TV nel ’54 è riuscita a mandarla in crisi… anzi 20 anni dopo la radio ha vissuto il grande boom delle cosiddette “radio libere” molte delle quali si sono evolute, trasformate, adattate… sono cresciute, insomma. La radio deve continuare a crescere, a sfruttare le opportunità che il progresso tecnologico mette a disposizione per essere sempre di più vicino al proprio pubblico. Raggiungerlo ovunque e attraverso tutti i mezzi (la “radiolina” ormai è stata sostituita da smartphone, PC, smart speaker, TV…). Ma non basta raggiungere il pubblico, occorre soprattutto conquistarlo. E per fare questo ciascuna radio ha il suo segreto.