Si apre una nuova era per gli ascoltatori di LifeGate Radio. L’emittente, che dal 2001 è il punto di riferimento radiofonico per la ricerca musicale e i temi di sostenibilità, dopo Roma e Torino anche a Milano si sposta in DAB+ e su IP, lasciando la storica frequenza FM 105.10.
Allargamento del servizio, riduzione dell’impatto ambientale
Spiega Enea Roveda, CEO di LifeGate: «Con un ulteriore passaggio dall’analogico al digitale, anticipiamo quello che nei prossimi anni diventerà una regola, in favore di una soluzione che permette di arrivare a molte più persone, riducendo la produzione di CO2».
Questa operazione, infatti, porta ad un risparmio nella trasmissione di oltre l’80% di energia.
Per annunciare la novità, nel corso dell’intera giornata del 29 febbraio 2024 LifeGate ha programmato una transizione sonora dalle normali trasmissioni ai suoni della natura, coinvolgendo gli ascoltatori nel passaggio verso una tecnologia a minor impatto ambientale.
«Il passaggio al DAB è una naturale evoluzione verso una tecnologia più pulita ed efficiente. Sostenibilità e innovazione sono valori che ci accompagnano da sempre e per la radio abbiamo scelto di anticipare i tempi per ridurre al massimo il nostro impatto ambientale, raggiungendo un numero sempre più alto di ascoltatori», ha dichiarato Simona Roveda, Direttrice comunicazione ed editoriale LifeGate.
Novità anche per il software RCS impiegato
LifeGate utilizza il software RCS sin dalla sua fondazione e nella prospettiva di questo ulteriore momento di crescita, ha ristrutturato anche la sua installazione GSelector, Zetta e Aquira.
Prima di tutto, l’emissione con Zetta che avveniva secondo canoni più tradizionali da una macchina fisica nella sede di LifeGate, è stata spostata in cloud.
Filippo Maggioni, Head of Digital and Analog Platforms di LifeGate: «Un aspetto positivo dell’architettura del sistema RCS è che possiamo lavorare sui PC in sede connessi in tempo reale con quelli in cloud».
La soluzione in cloud garantisce anche maggiore sicurezza: «Avere copie dei dati separate e sia in cloud, sia in sede, ci garantisce una ridondanza fondamentale anche sul fronte del disaster recovery, non solo in caso di un eventuale guasto hardware, ma anche contro i rischi di possibili attacchi hacker», ha aggiunto Maggioni.
La nuova installazione Zetta è stata predisposta per una programmazione radiofonica “localizzata”, in modo che all’occorrenza sia possibile trasmettere palinsesti o programmi differenziati nelle diverse aree geografiche servite dai diversi mux DAB+, anche con notiziari e musica ad hoc per ogni regione. A questo proposito, è stata utile l’esperienza già condotta in passato sull’area di Torino, dove era stata attivata in FM una programmazione ad hoc in collaborazione per un partner locale.
In DAB+ e su IP
LifeGate Radio si ascolta in DAB+ a Milano, Monza e Brianza, Brescia, Lodi, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza, Torino, Cuneo, Genova, Imperia, Firenze, Prato, Pistoia, Arezzo, Siena, Lucca, Versilia, Roma, Napoli, Caserta, Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, Foggia, Campobasso, Barletta, Andria, Trani, Palermo, Catania, oltre alla Costa Azzurra in territorio francese. La piattaforma OTT di LifeGate garantirà invece l’ascolto e la visione lineare e on demand (podcast) su smartphone, smart speaker, smart tv, sulle automobili dotate di sistemi Android Auto ed Apple CarPlay.
Ma non finisce qui, perché in streaming sono disponibili altri 3 canali musicali tematici di LifeGate oltre quello principale via etere descritto sopra, e rispettivamente: LifeGate Radio Blues, LifeGate Notte e LifeGate International. Anche per queste radio l’emissione avviene con Zetta e la programmazione con GSelector e Aquira, sfruttando l’architettura nativamente multi canale e totalmente integrata del sistema RCS Sound Software.
Leggi tutti gli articoli sulle soluzioni RCS per il DAB+
- Le opportunità del DAB+, pt. 1 – La soluzione RCS
- Le opportunità del DAB+, pt. 2 – GSelector
- Le opportunità del DAB+, pt. 3 – Zetta e Zetta Splits
- Le opportunità del DAB+, pt. 4 – La prospettiva di un Editore, Gianni Prandi