Alberto Hazan è l’imprenditore che ha fondato la prima radio privata nazionale italiana, Rete 105. Successivamente è stato l’artefice del successo di Radio Monte Carlo in Italia e di Virgin Radio Italy che, a soli 11 mesi dal lancio, conseguiva un record di 1.790.000 ascoltatori al giorno.
Ebbe la visione che per primo lo portò a realizzare stazioni radio FM con formati e target differenziati, qualcosa che oggi si rispecchia nei bouquet di radio tematiche digitali.
La società Finelco, editrice di Radio 105, Radio Monte Carlo e Virgin Radio fino alla cessione al gruppo Mediaset avvenuta alcuni anni fa, è stata pioniera anche nel campo del digital audio. Infatti nel 2000 è iniziato il percorso di United Radio, poi diventato United Music, bouquet di radio in streaming anch’esso passato a Radio Mediaset nel 2016 con circa 4.500.000 utenti.
Un’evoluzione sui cui abbiamo voluto confrontarci direttamente con Hazan: «Fare una nuova radio FM nazionale oggi sarebbe un’impresa molto difficile se non azzardata. Prima di tutto ci vuole un’idea vincente e unica che porti audience, per farsi largo nella concorrenza che ha occupato tutti i format più importanti. Ma poi ci sono i costi oggi proibitivi, la struttura tecnica, le incombenze burocratiche, il prezzo delle frequenze, i tecnici, i giornalisti, i redattori e conduttori originali, oggi introvabili. Per finire ci vuole un brand forte: per crearne uno ci vogliono anche decenni e uno su misura per il progetto non è facile da trovare sul mercato. Quando lanciammo Virgin Radio nel 2007, non più agli albori della radiofonia privata, la scelta fu per un formato musicale, il rock, che curiosamente mancava nel mercato di riferimento. Tutti pensavano che il rock fosse rumoroso e fastidioso e quindi non potesse avere successo. Inventammo e cercammo decine di nuovi marchi ma poi convenimmo che un marchio consolidato e conosciuto nel mondo come Virgin, pur avendo un costo notevole, avrebbe portato subito attenzione su di noi facendoci risparmiare anni di lavoro e pubblicità e conferendoci subito autorevolezza e credibilità».
Ma è soprattutto lo scenario ad essere cambiato, oggi: «Quando nacquero le prime radio private – prosegue Hazan – c’era una domanda incredibile di musica che non veniva soddisfatta dai canali RAI, e le radio private ne approfittarono a man bassa per crescere. Oggi, a distanza di 40 anni, la situazione si è rovesciata: di musica ce n’è fin troppa, ma non di qualità, mentre mancano i contenuti».
MC2 – Radio Monte Carlo 2
Oggi Alberto Hazan è editore di un bouquet di radio in streaming dal sound ricercato: MC2 – Radio Monte Carlo 2.
MC2 è un bouquet di 10 webradio composto da un canale principale e da 9 canali tematici, ciascuno con uno dei generi musicali che compongono la programmazione di quello principale.
«Abbiamo ricercato stili musicali fortemente distintivi – ha spiegato Alberto Hazan –, in modo da rendere sempre riconoscibile la personalità del brand, e con un lavoro sartoriale cerchiamo di creare un suono, delle atmosfere e delle suggestioni che spingano l’ascoltatore a connettersi costantemente con MC2. Abbiamo cercato di prendere le distanze dalle altre radio commerciali che hanno ormai saturato il mercato».
Recentemente si sono aggiunti i canali “Unforgettable”, una selezione curata delle melodie senza tempo, le più rinomate orchestre e la musica dei film diventati icona, e “R&B” con Vibe, Soul & Groove.
«La differenza sostanziale rispetto all’offerta di musica on demand o gestita da algoritmi, tipica ad esempio di Spotify, è che le webradio di MC2 si basano su una selezione e una programmazione curate da esperti e ciascun canale è a tutti gli effetti un unico programma trasmesso in contemporanea a tutte le persone collegate, come avviene nella radio tradizionale. Questo fa percepire all’ascoltatore l’apporto umano tipico della radio, offrendo un’alternativa di intrattenimento alla fredda proposta delle piattaforme digitali».
Anche sul piano tecnico e commerciale c’è una similitudine tra la tecnologia che permetteva di splittare la pubblicità in FM nelle diverse aree geografiche e quella odierna degli audio AD Server con possibilità di colpire distintamente il target del singolo ascoltatore.
La misurazione dell’audience digitale e il Digital Audio Advertising
Quel che è cambiato è anche il modo di vendere gli spazi pubblicitari, con un diverso sistema di misurazione: «Con le indagini tradizionali della radio FM, un marchio noto non subisce particolari oscillazioni nel numero di ascoltatori rilevati, essendo ben fissato nel ricordo delle persone. Gli introiti economici sono funzione dell’audience stimata e quindi difficilmente subiscono scossoni, se non per fattori esterni, legati al mercato».
«Con la misurazione puntuale tipica del mondo digitale – conclude Hazan – la notorietà della radio diventa secondaria: l’indagine conta imparzialmente tutti gli ascoltatori che vengono ad ascoltarti e quindi la radio diventa come un negozio in cui devi far entrare gente ogni giorno e a tutte le ore, se vuoi essere qualcuno e valorizzare al meglio tutti gli spazi pubblicitari. Questo comporta un grande lavoro continuo di comunicazione rivolto ad ogni singola persona per tenere il tuo pubblico sempre focalizzato su di te. Gli spazi pubblicitari, infatti, vengono pagati dagli inserzionisti calcolando esattamente le “teste” raggiunte da ciascuno spot, quindi bisogna trovare una nicchia dove l’offerta è carente, ma anche sollecitare continuamente gli utenti, ad esempio con le notifiche push che li spingano a utilizzare la propria app. Se l’audience non viene fidelizzata con un buon prodotto e alcune tecniche opportunamente pianificate, rischia di disperdersi».
La tecnologia a supporto della radio su IP
La musica di MC2 è programmata con GSelector e trasmessa con Zetta, i software di RCS che sono stati progettati con particolare attenzione per la radio multi canale.
Gli spot pubblicitari si inseriscono sugli stream audio mediante il sistema AdsWizz. Nel palinsesto sono presenti alcuni jingle che contengono dei toni su frequenze inudibili a seguito dei quali AdsWizz può inserire, accodandoli perfettamente al programma, uno o più spot targettizzati sul singolo utente in base al suo profilo. Al termine di questi break pubblicitari, grazie a funzioni automatiche di sincronia e timeshifting che evitano bruschi tagli o fastidiosi riempitivi, i programmi di MC2 riprendono con il medesimo contenuto per tutti gli ascoltatori, come nel modello della radio broadcast.
Anche l’audio è particolarmente curato: il canale principale utilizza un processore Omnia, mentre i 9 canali tematici sono processati con Sound4.
Nell’ultimo anno sono state pubblicate anche le Alexa Skill e le Google Action di MC2, realizzate da Open Radio. Ce n’è una per ciascun canale, in modo da poter accedere con una semplice richiesta vocale alla propria selezione musicale preferita. Questo, a fianco del sito web e dell’app per dispositivi mobili, aiuta a consolidare l’ascolto stanziale attraverso gli smart speaker, che possono agevolmente sostituire le funzioni della tradizionale radio da tavolo.